Con la seconda guerra mondiale, la chiesa di S. Giuseppe viene colpita da un ordigno bellico che provoca numerosi danni tra cui: la distruzione totale dei preziosi affreschi settecenteschi della volta e delle belle vetrate, di S. Giovanni nel battistero e della S. Famiglia nella sacrestia. Fra guerra e dopo guerra sparirono anche
altre opere, nonchè della tela intitolata il Calvario di. A. D'Anna. tra le quali: il cancelletto in ferro battuto del 700, la porticina del tabernacolo, pure settecentesca, molti dipinti ,tra i quali, la Purità del
Palombino e numerose statuine scolpite in legno del Presepe del Merliano da Nola. Negli anni 50 del 1900, al posto della tela del Calvario, venne posto un imponente
Crocifisso ligneo proveniente dalla Val Gardena, che troneggia tutt'ora su uno dei confessionali. Alla stessa epoca appartiene la preziosa statua in legno della Val Gardena di S. Giuseppe, mentre negli anni 60 vennero realizzate le due nicchie ospitanti una la statua di S. Giuseppe e quella in gesso dipinto dell'Immacolata, il cancelletto bronzo dorato, di analoghe forme di quello in ferro battuto settecentesco trafugato e la porticina del tabernacolo.
Negli anni 80, le belle statue di Maria e Giuseppe, del presepe di Merliano da Nola furono richieste dalla Sovrintendenza alla Belle Arti per una mostra, successivamente furono ammirate nelle sale del Museo di San Martino e tutt'ora aspettano di ritornare in sito.