abitanti del rione Luzzatti soffrirono i disagi delle alluvioni, delle mosche e degl'insetti di ogni genere. Sebbene il rione fosse a due passi dal centro, la mancanza di una strada di collegamento, faceva sentire gli abitanti lontani ed isolati dalla città. Nel 1925 , Emanuele Gianturco iniziò un'opera di bonifica della zona del Pascone, realizzando un'arteria sopraelevata di 4 metri, che dai granili del porto giungeva fino ai piedi della collina di Poggioreale. La nuova strada permetteva ai carri carichi di materiali di risulta di raggiungere agevolmente ogni punto della vasta area destinata allo scarico.
In breve, tutta la zona fu riempita di materiale solido, che bonificó la terra dalle alluvioni. La foto riprende la zona dal casello ferroviario e evidenzia i risultati della bonifica, dove prima c'era acqua ora c'è una vasta pianura. Si osservi che mancano la piazza F. Coppola, il cancello 51 e la via Vesuvio.
I Palazzi, realizzati dall'Istituto Case Popolari nel 1920, furono concepiti come raggruppamenti chiusi attorno ad un area destinata a verde. L'accesso al gruppo di palazzi era unico e per questo motivo, il numero civico assegnato all'ingresso finì per denominare ciascun complesso . Fino al 1929 furono realizzati cinque "Cancelli": il 140,150,44,24,49.