Il 23 novembre del 1980 alle ore 19,34 la terra campana tremò per 80 interminabili secondi, e poi continuò a tremare più tardi, distruggendo intere città, abbattendo palazzi di cemento armato, arrecando morte e distruzione in gran numero (2.735 morti, 8.850 feriti, 300.000 senza tetto, 60.000 abitazioni dichiarate inagibili).
Fu un terremoto devastante, valutato del 7.2 della scala Richter e 9-10 grado della scala Mercalli.
Napoli non fu salvata da questa sciagura, e con essa il rione Luzzatti, che si vide dichiarare inagibili più dell'80% dei fabbricati. Nel quartiere di Poggioreale, al quale appartengono i rioni Luzzatti ed Ascarelli, in località "Stadera", si realizzò la tragedia con il crollo di un grattacielo di cemento armato, in cui morirono 52 persone .
La chiesa parrocchiale, che in un primo momento non fu dichiarata inagibile, aprì le porte a coloro che erano rimasti senza casa. Il cortile e le sale divennero luogo di accoglienza e di distribuzione dei pasti per i bisognosi.