nella ovvietà della figurazione, e nell'appiattimento dei personaggi, il senese Marco Pino fu esponente, anche se di ben altra levatura rispetto all'ignoto artista napoletano. La tradizione, segnala altre opere importanti del settecento, soprattutto di Belisario Corenzio, che non ci sono pervenute.Il 1700 fu un secolo di grandi eventi, sia storici che culturali, specialmente per il regno di Napoli che, era appena sorto ad opera di Carlo di Borbone secondogenito di Filippo V di Spagna. Il governo mecenate di re Carlo, promosse le arti in maniera notevole, sono testimoni la reggia di Caserta di Luigi Vanvitelli, l'Albergo dei Poveri a Napoli di Ferdinando Fuga, e i rifacimento di molte chiese cittadine ad opera degli scultori Matteo Bottiglieri e Giuseppe
Sammartino e dei pittori tra i quali Francesco Solimena, Giacinto Diano,
Corrado Giaquinto e Gaspare Traversi.
La chiesa di S. Giuseppe, durante questo periodo, non fu
trascurata dal punto di vista artistico e fu dotata di pregevoli opere di cui alcune si conservano
ancora nell'attuale chiesa della Sacra Famiglia.
Il gruppo marmoreo dell' Eterno Padre con putti, sulla Cona dell'altare maggiore, è opera del Sammartino, in cui il modellato levigato delle nubi si contrappone al contrasto di luci ed ombre dei panneggi esuberanti; la figura