D'Alessandro

Ciro

1913-1986

1973-1986

E' a Napoli dal 1973 alla morte, avvenuta mentre celebrava la Messa delle 12 nella chiesa di 5. Giuseppe. Nato in questa città, qui è spirato sull'altare tra la sua gente. Il suo è anche il periodo del terremoto dell'80 e della faticosa ricostruzione, tempo di sacrifici e di lavoro diuturno a cui non si sottrae. «Con la sua cordialità sentita anche se talvolta vestita di un po' di scontrosità, è riuscito ad entrare nella benevolenza di tanta gente della parrocchia della 5. Fami­glia. Insegnante di religione nella scuola media fedele e rispettato: parlare del Signore è un fatto troppo importante per permettersi impreparazione e permettere rilassatezza. Sacerdote sempre disponibile per il confessionale e per portare il conforto della fede agli ammalati e agli anziani: la pace dell'anima è il medicinale più necessario per i cittadini del nostro tempo. Buona guida spirituale anche nel gruppo ecclesiale dei neocatecumenali: gli piacevano i cammini in salita e agli altri piaceva un prete che sapeva pregare. Nella preghiera p. Ciro ha sempre trovato la forza per affrontare ogni difficoltà, compreso il suo calvario finale. Specie negli ultimi anni di sofferenza le sue mani hanno consumato molte corone del rosa­rio, tutte ben finalizzate per ottenere l'aiuto di Dio, ad esempio, per i ragazzi più in difficoltà, per le vocazioni religiose, per l'amata congregazione. Spesso il caro padre ripeteva di credere in un prete solo quando questi sa pregare e sudare nel lavoro costante d'ogni giorno... Dio continua ad entrare nella storia dell'uomo. Com'è dolce, Signore, abitare la tua Casa!».