Conti

Ernesto

1919-1978

1958-1964

E' il periodo della beatificazione de] Murialdo, a cui aveva contribuito anche il riconoscimento del miracolo alla signora Fiamma Anzovino, sulla cui casa al rione Luzzatti viene affissa una lapide-ricordo. «Dire il fervore di opere e di bene cui con zelo intelligente si dedicò nei sei anni de] suo mandato, non è facile impresa... L'attività sacerdotale di p. Ernesto si può ricondurre, in tutta la sua molteplice e sorprendente fecondità, a tre motivi ispiratori o a tre passioni: la Liturgia, il Papa, il Murialdo. Aveva intuito fin dai primi anni della sua preparazione al sacerdozio il posto della liturgia nel mistero della Chiesa: viveva di essa e ne nutriva tutta la sua spiritualità; la compostezza, la misura, la disinvoltura erano le note caratteristiche delle sue celebrazioni liturgiche. L'amore al Papa si concretizzava per p. Ernesto nell'organizzazione, animazione e difesa di quella che alcuni pontefici non esitarono a definire "pupilla dei loro occhi" e cioè l'Azione Cattolica; lo zelo e la genialità con cui ricoprì il ruolo di assistente di A.C. in varie associazioni, gli meritò la stima e la riconoscenza incondizionata dei Vescovi che beneficiarono della sua azione in questo settore. L'amore al Murialdo era passione da lui ereditata per la gioventù soprattutto povera; anche se tendenzialmente riservato e piuttosto introverso riusciva a simpatizzare sorprendentemente coi giovani che, a distanza di anni, confessavano di aver attinto largamente alla ricchezza interiore umana e soprannaturale di questo degno sacerdote».